
Parodontite: una nuova classificazione
La parodontite è una patologia dentale che riveste un crescente interesse anche in ambito medico poiché interagisce con molte malattie sistemiche, comprese le malattie cardiovascolari e il diabete.
Nel 2017, durante il World Workshop congiunto della European Federation of Periodontology e dell’American Academy of Periodontology, è emersa la necessità di una revisione dei sistemi di classificazione delle malattie parodontali.
In questo articolo parleremo delle ultime novità in termini di classificazione di questa patologia e dei cambiamenti che comportano nella pratica clinica.
Cos’è la parodontite?
La parodontite è un’infiammazione cronica che colpisce il parodonto (i tessuti e le strutture che sostengono i denti) causata da specifici agenti patogeni contenuti nella placca dentale che porta ad una disbiosi ospite/batteri con conseguente:
- distruzione del tessuto connettivo
- riassorbimento osseo
- perdita dei denti.
Nello stato di salute parodontale c’è, infatti, un equilibrio fra difese immunitarie e batteri: se questo equilibrio viene alterato, dà origine ad un’infiammazione parodontale che può poi diventare parodontite vera e propria.
La nuova classificazione della patologia parodontale
Il World Workshop congiunto della European Federation of Periodontology e dell’American Academy of Periodontology ha introdotto nel 2017 la nuova classificazione delle malattie parodontali. L’evoluzione della comprensione scientifica delle condizioni parodontali e peri-implantari ha reso necessaria una classificazione che aggiornasse quella del 1999.
Le modifiche più importanti sono state:
- l’abolizione delle definizioni di parodontite “cronica” e “aggressiva”
- l’introduzione dei concetti di staging e grading.
Gli obiettivi principali di questa nuova classificazione sono:
- fornire criteri specifici per fare diagnosi di malattia parodontale
- facilitare la diagnosi stessa
- integrare le nuove conoscenze del settore
- prevedere in maniera più precisa l’andamento della patologia nel tempo in un determinato paziente
- fornire una terapia “su misura” per ogni paziente
Staging e grading della parodontite
La nuova classificazione prevede quattro stadi progressivi della malattia parodontale per identificare:
- severità, ossia il grado di distruzione parodontale;
- estensione della patologia, cioè numero e distribuzione dei denti con perdita di attacco;
- complessità, ossia tipo di perdita ossea, profondità di sondaggio, coinvolgimento delle forcazioni, mobilità dentale, numero di denti mancanti e aspetti occlusali/funzionali.
Questa classificazione introduce anche tre gradi di malattia definiti da:
- fattori di rischio come fumo, diabete, salute generale e compliance del paziente;
- velocità di progressione come evidenza diretta o indiretta della rapidità di distruzione dei tessuti parodontali.
La nuova classificazione suddivisa in staging e grading vuole essere equiparata alle classificazioni delle altre malattie e si pone l’obiettivo di standardizzare un modello diagnostico utile a inquadrare una strategia terapeutica individualizzata.
Questo nuovo approccio è di fondamentale importanza per la pratica clinica quotidiana di ogni odontoiatra: grazie a questa classificazione, infatti, la diagnosi è guidata e facilitata da criteri chiari e comprensibili anche al/alla paziente che avrà la garanzia di ricevere una terapia ad hoc per il suo caso specifico.
Bibliografia
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