
Le librerie implantari
No, non parliamo di ambienti affascinanti e polverosi, pieni di scaffali, tra i quali cercare tomi interessanti. Parliamo di qualcosa di meno romantico ma indispensabile se si vuole lavorare in modo digitale sugli impianti.
Come spiegato qui una volta che è stata rilevata un’impronta digitale con gli scan abutment in sede, questa deve essere esportata come file, generalmente in formato STL, per far sì che l’odontotecnico possa utilizzarla con un apposito software di progettazione CAD. Quest’ultimo ha caratteristiche specifiche e viene usato per riconoscere e accoppiare la superficie dello scan body rilevata dallo scanner con una sua copia virtuale, riconosciuta dal software CAD, contenuta nella libreria. In altre parole, il tecnico va a sovrapporre alla scansione dello scan-body una forma sovrapponibile, cercando di far combaciare perfettamente le due.
Per far sì che questo accoppiamento sia preciso, deve essere presente un accurato algoritmo di “surface matching”, che è fornito dai produttori dello scanner intraorale tramite le librerie implantari.
Le librerie implantari, infatti, sono dei database digitali di marche e tipologie differenti di impianti con la relativa componentistica, i quali vengono utilizzati per progettare e realizzare protesi implantari con sistema CAD/CAM.
In questa fase già possono essere rilevati e intercettati degli errori, se le due forme non coincidono, solitamente legati ad errori di scansione (scansione incompleta o distorta) oppure ad una tecnica di scansione errata.
In seguito, alla la posizione 3D della copia virtuale dello scan-body viene collegato l’analogo implantare virtuale nel modello digitale, anch’esso preso dalla libreria.
Funziona come quando si collega un analogo tradizionale al transfer da impronta nell’impronta convenzionale, con la differenza che c’è un controllo degli errori e che la precisione di accoppiamento è assoluta, se le librerie sono corrette. Quest’ultima premessa è necessaria, perché può capitare di trovare errori nei file contenuti nelle librerie, pertanto è necessario che siano aggiornate con regolarità dalle case produttrici.
IMPORTANTE: spesso le case implantari hanno una sola forma di scan-body per più diametri o tipologie implantari. Il clinico si deve sempre ricordare di indicare nella prescrizione tipo, marca e misura degli impianti. La marca serve per scegliere la libreria dalla quale attingere, marca e misura per assegnare l’analogo virtuale giusto.
Nella libreria, oltre allo scan-body e all’analogo, trovi le copie virtuali anche dei monconi e degli attacchi da utilizzare per produrre il manufatto (o CAMfatto).
Nel prossimo articolo spiegherò come fare se non trovo nella libreria il moncone giusto.
SM