Faccette dentali: introduzione

Faccette dentali: introduzione

Quale miglior periodo di quello estivo per parlare di estetica dentale? Leggi insieme a noi l’articolo di luglio sulle faccette dentali

 

Estetica o funzione?

Spesso viene sempre più richiesto dai pazienti un trattamento che, in poco tempo, riesca a migliorarne il sorriso. Molte situazioni cliniche come pigmentazioni intrinseche al dente, estese fratture, malposizionamento degli elementi dentari o carie possono causare disagi dal punto di vista estetico impattando sulla qualità della vita.

 

Quali sono le alternative che possiamo proporre?

Nei casi in cui non siano necessari o possibili cambiamenti radicali e piani di cura particolarmente complessi si può alternativamente ricorrere all’utilizzo di faccette dentali in materiali ceramici o di restauri diretti o indiretti in composito.

Materiali come il disilicato di litio o i compositi nanoriempiti di ultima generazione consentono trattamenti estremamente conservativi in caso di denti anteriori compromessi.

L’utilizzo di faccette additive indirette è stato introdotto negli anni ’80 come alternativa alle corone protesiche; il concetto di “non-preparazione” o “preparazione minima” ha infatti seguito lo sviluppo di protocolli adesivi efficaci.

Le faccette in materiali ceramici permettono di restituire armonia al sorriso senza sacrificare (o quasi) struttura dentaria sana. Sono particolarmente indicate quando sia necessario trattare contemporaneamente numerosi denti e nascondere importanti discromie o difetti della struttura dentaria. Nei follow-up a 10 anni le loro performance sia dal punto di vista funzionale che estetico sono ottime se progettate e cementate con i dovuti accorgimenti. Svantaggi sono una maggiore abrasione dei denti naturali antagonisti in caso in cui ci sia anche una ricopertura occlusale e maggior fragilità del manufatto, che in caso di fallimento può necessitare di rifacimento completo.

Alternativa alla ceramica è rappresentata dalle faccette in composito con tecnica diretta o indiretta. Grazie all’utilizzo di materiali compositi sempre più resistenti, estetici e lucidabili si è in grado di ottenere restauri di alta qualità. Se eseguite alla poltrona, inoltre, vengono eliminate le fasi di laboratorio con conseguente riduzione di tempi e costi. I vantaggi delle faccette in composito sono una ancor maggior preservazione di struttura dentaria sana e facilità di riparazione in caso di chipping o frattura della stessa, tuttavia nel lungo periodo necessitano di periodiche rilucidature  a causa dell’invecchiamento più rapido del composito rispetto alla ceramica.

Indipendentemente dal materiale scelto, a lavoro concluso, l’odontoiatra dovrà far sì che il paziente segua un programma di controlli  ben preciso sulla base del restauro effettuato in modo da preservare il più a lungo possibile i manufatti, soprattutto in caso di abitudini viziate o parafunzioni (le quali potranno far optare per un materiale piuttosto che per l’altro e potrebbero richiedere l’utilizzo di un bite notturno).

 

Per maggiori informazioni: http://www.dentalevolutionteam.com

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